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lunedì 18 febbraio 2019

Dream, tra sogno e realtà

Finalmente ho avuto la possibilità di visitare la mostra DREAM ospite presso il Chiostro del Bramante fino al 05 maggio 2019.







Incorniciata in un luogo suggestivo come il Chiostro del Bramante e a due passi da piazza Navona, la perfezione dell' architettura rinascimentale si fonde con il mondo onirico di DREAM, un'esperienza unica ed affascinante, che prevede un modo tutto soggettivo di raccontarla anche se è innegabile che la sua bellezza ed unicità siano oggettive.
Un percorso fatto di 14 stanze, che esplorano tutti gli aspetti del sogno, accompagnati da 14 racconti  che avvolgono il visitatore che rimane da solo con la sua intimità e che viene guidato tra le stanze da una rivoluzionaria audio-guida a cui gli attori italiani prestano la loro voce.
Ci vuole tempo per perdersi e ritrovarsi tra le opere di artisti del calibro di  Bill Viola, Tsusoshi Tane ed Ettore Spalletti.

Sogni ed incubi, realtà e mito si fondono in un caleidoscopico vorticare di emozioni, rendendo difficile ritrovare il bandolo della matassa,la giusta direzione, ma le voci Valeria Solarino, Simona Tabasco e degli altri interpreti riescono a guidarci in questo viaggio fino in fondo al percorso senza essere invasivi, lasciandoci il giusto spazio per riflettere su noi stessi ed il giusto tempo per capire, per osservare, per ammirare quello che ci circonda, per sognare e per svegliarci.


La mostra tuttavia, non si esaurisce una volta entrati nello shop, continua e divampa , esplode nei locali della libreria, portando fuori dai locali espositivi i sogni di tutti quelli che hanno appena terminato il percorso, decidono di lasciare un segno del loro passaggio e così migliaia di post- it colorati invadono i locali della libreria, inondando le pareti con sogni e speranze, un'onda inarrestabile di calore umano, che da sempre nei sogni ha veduto auspici, misteri e significati, che da sempre ha cercato di comprendere.


Una mostra che invita all'astrazione del proprio essere, del proprio inconscio e che fa riflettere sul proprio percorso di vita, sconsigliata a chi vive con i piedi ben ancorati per terra.
Evento dedicato anche ai bambini, a cui è stata riservata un'apposita audio-guida.

mercoledì 6 febbraio 2019

Fairphone: quando la tecnologia si fa etica.

Conoscere quali materiali fanno parte di uno degli strumenti che usiamo maggiormente durante la nostra giornata ed essere a conoscenza da dove vengano e che impatto abbiano sul nostro pianeta, sia a livello ambientale che umano, dovrebbe essere una delle prime domande che dovremmo porci nell'acquisto di un nuovo smartphone.
È certo che tutti pretendiamo da uno strumento tanto piccolo, prestazioni il migliore possibili, senza poi porci troppe domande. 
Io stessa sono stata per anni una fiera proprietaria di prodotti Apple ( che è una delle compagnie più fair ed attente alla questione ambientale e sociale), sbandierando al mondo quanto fosse bello essere nella cerchia degli utenti IoS.
Poi un tarlo ha iniziato a rosicchiare una parte del mio cervello in modo sempre più fastidioso, portandomi a fare ricerche sui materiali che componevano il mio dispositivo mobile e da dove questi ( in particolare oro e cobalto) provenissero e in che modo venissero prodotti.
Non è mia intenzione starvi a fare una ramanzina su quanto i minerali provengano da zone di guerra e i modi barbari, inumani e dannosi per l'ambiente con cui vengono estratti, no.
Per quello basta fare una piccola ricerca su google e saper  filtrare bene le notizie ed il gioco è fatto.
Quello che voglio fare io è offrirvi una soluzione, o per lo meno parlarvi della soluzione che ho trovato io.
Ho cercato se in commercio ci fossero cellulari fair e mi sono imbattuta in questa piccola azienda Olandese, Fairphone, che propone al pubblico un telefono fatto per durare e soprattutto equo ed etico.



Ma che cosa significa che il telefono è fatto per durare?
La risposta è semplice, il Fariphone è nato come un telefono modulare: ovvero posso smontarlo e rimontarlo da casa, comprando pezzi di ricambio direttamente dal sito, senza lunghe attese o somme esorbitanti per un semplice cambio di fotocamera o di altoparlante.
Pezzi di ricambi che subiscono, ovviamente, continui aggiornamenti ed upgrades, puntando così ad un telefono fatto per durare negli anni.
E non è tutto, Fairphone ci garantisce la provenienza dei materiali da zone libere da conflitti e dall'abuso del lavoro minorile, garantendo condizioni di buon lavoro ed work empowerment.
Inoltre favorisce il riciclo, lo smaltimento ed il recupero di materiali dai vecchie apparecchiature elettroniche, cercando di avvicinarsi sempre di più ad un modello di economia circolare.
Inoltre si può contare su una community attiva e presente in tutto il mondo, disponibilissima a risolvere ogni problema ed un blog sempre aggiornato dove poter seguire i progetti ed i progressi dell'azienda.
Unica nota dolente (ma comprensibilissima ) è il prezzo elevato. 
Ovviamente non è un cellulare in grado di competere con un top di gamma, ma si posiziona per prestazioni e caratteristiche in modo dignitoso in una fascia medio alta.
Pensavo fosse difficile abbandonare la comodità del mio Iphone S.E., ma dopo sei mesi che utilizzo Fairphone 2 posso ritenermi soddisfatta e ancor di più lo sono dopo l'aggiornamento ad Android 7.12 Nougat ( considerato da me nemico mortale).
Credo che il messaggio che racchiude il senso si questo articolo e del progetto Fairphone sia breve, chiaro ed incisivo:

Change is in your Hands.